mercoledì 11 novembre 2009

Perplessità Obama

Il primo dubbio l'avevo avuto circa un mese fa, quando il presidente degli Stati Uniti ha deciso di non incontrare il Dalai Lama in visita a Washington. L'ultimo risale a due giorni fa, quando l'uomo più potente del mondo non ha presenziato al ventennale della caduta del muro di Berlino.

Ma il dubbio più grosso è che Obama voglia farsi promotore delle istanze censorie e illiberali delle major discografiche. L'occasione è un trattato internazionale che sta prendendo forma a Seoul denominato ACTA (Anti-Counterfeiting Trade Agreement). Di questo trattato, coperto da segreto per via di non meglio precisati motivi di sicurezza nazionale, sono trapelate alcune parti che fanno temere il peggio. Ne parlano BoingBoing.net (in inglese) e SysAdmin.it (in italiano). Da quello che si capisce, sembra la brutta copia della prima versione dell'HADOPI francese voluta da Sarkozy.

Mi chiedo quanto ci metteranno le case discografiche a capire che chi scarica illecitamente da Internet poi alla fine è anche quello che fa loro fruttare di più.

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