sabato 13 agosto 2011

Il copia-incolla e il fantasma di Padoa Schioppa

Questo post è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Tommaso Padoa-SchioppaLeggo con un certo fastidio le anticipazioni della prossima stangata manovra che il nostro Governo ci propinerà spacciandola per indispensabile.

Fastidio, più che per eventuali salassi che dovessero toccarmi, perché questi qua non hanno capito assolutamente niente della politica e dell'economia. Ma soprattutto hanno riciclato proposte di altri (della famiglia Padoa Schioppa in primis).

Partiamo dallo spostamento delle feste non religiose alla domenica più vicina? Questa risale ad almeno sette anni fa, quando Fiorella Kostoris era ancora la signora Padoa Schioppa. Calendario alla mano, le festività sacrificate sarebbero ben 4: Capodanno (1° gennaio, voglio vedere quanti faranno il veglione il 29 dicembre 2012 visto che il primo giorno del 2013 sarà di martedì), Anniversario della Liberazione (25 aprile), Festa del Lavoro (1° maggio, immagino la felicità dei sindacati) e Festa della Repubblica (2 giugno). Guarda a caso sono tutte già passate quest'anno, quindi non si capisce quale utilità immediata possano avere.

Vogliamo continuare con la soppressione delle province con meno di 300.000 abitanti e comuni con meno di 1000? I numeri sono impressionanti: 36 province (circa un terzo del totale) e circa 1500 comuni (il 18%). Ma da quando? Dalle prossime elezioni, ovviamente. Quindi nell'immediato ancora nessun effetto.

Parliamo allora di lotta all'evasione fiscale. Introdotta la tracciabilità dei pagamenti. O forse è meglio dire re-introdotta, visto che era una delle misure volute da Padoa Schioppa quand'era Ministro dell'Economia nel Governo Prodi. Non solo, c'è anche l'inasprimento delle pene per chi non fattura o non emette lo scontrino fiscale. E pensare che questa misura viene proprio dal Governo presieduto da uno che si sentiva moralmente autorizzato ad evadere le tasse.

Arriva poi inaspettata l'aumento delle tasse sulle rendite fiscali, proprio come aveva promesso di fare Prodi. Anzi no, non proprio, visto che qui c'è Tremonti con il suo righello. Righello che gli serve per mantenere la linearità. Quindi se tu dai tuoi BOT dividendi delle tue azioni Enel guadagni 20 euro in un anno, adesso ne guadagnerai 15. Chi invece guadagna 200.000 euro (grazie alla speculazione) ne guadagnerà solo 150.000. E lo stesso discorso vale per i tagli: che siano sempre il più lineari possibile.

Per citare una battuta attribuita a Petrolini,
bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri. Hanno poco, ma sono in tanti.

Aggiornamento 2011/08/14

Mi fanno notare che i BOT, in quanto titoli pubblici, non sono soggetti all'aumento della tassazione al 20% e rimangono quindi al 12.5%. Ho quindi provveduto a correggere l'esempio qui sopra.

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