venerdì 25 maggio 2012

Da Parma all'Italia

Movimento 5 Stelle
Il PD candida un impresentabile sicuro che i cittadini non avrebbero votato nuovamente per il PdL. Exploit a sorpresa del candidato del Movimento 5 Stelle che guadagna il ballottaggio e alla fine vince anche grazie ai voti del PdL.

Questo, in estrema sintesi, è quello che è successo alle amministrative di Parma. Lo stesso Pizzarotti ammette che non ce l'avrebbe fatta se il PD avesse candidato un volto nuovo invece del presidente della provincia Bernazzoli.

Nel frattempo il Movimento inizia a frammentarsi accusando il neo-sindaco di protagonismo, dimenticando che Beppe Grillo ha fondato il Movimento sul proprio protagonismo (al punto da mettere il suo nome, seppure sotto forma di indirizzo web, sul simbolo del M5S).

A livello nazionale, il risultato di Parma è stato usato da Grillo per sbandierare una vittoria che però sembra dovuta più ad una ritirata degli avversari che frutto dei meriti del Movimento. Mi sembra di intravedere nel risultato elettorale di queste settimane la stessa situazione politica della fine della Prima Repubblica con il M5S ad intercettare la voglia di protesta e di facce nuove che aveva fatto la fortuna della Lega Nord vent'anni fa.

Nel frattempo, gli altri partiti, come ha scritto ieri Stefano Folli sul Sole 24 Ore, non hanno ancora capito che devono iniziare a cambiare per non fare la fine della partitocrazia pre-tangentopoli, ma soprattutto per non far arrivare sulla scena politica un nuovo Berlusconi che a colpi di populismo ipnotizzi l'Italia per un altro ventennio.

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